La struttura urbana di Brescia, storicamente definita da una regolare maglia ortogonale, presenta una “eccezione” nell’emergere del colle Cidneo e del Castello, che lo domina. Situato nell’estremo nord est della scacchiera di strade e quartieri, il Cidneo è luogo importante fin dalla fase celtica della storia di Brescia. In epoca romana fu interessato dalla costruzione di un tempio; nel medioevo, vide la formazione di una complessa e articolata struttura fortificata, definita soprattutto in età viscontea. L’intervento di epoca veneziana dotò il castello dei baluardi tardo cinquecenteschi, ma soprattutto – agli inizi del XVI secolo – apportò al luogo la trasformazione più radicale: l’eliminazione della sella naturale che univa il Cidneo ai Ronchi, il sistema collinare che si estende a nord est, del quale fino a quel momento il Cidneo era estrema propaggine. Da quel momento in poi, il Cidneo, di fatto, venne isolato e integralmente inserito nel complesso del Castello. In tempi successivi si aggiunsero ulteriori opere fino all’800: secolo che vide la struttura al centro delle vicende legate al Risorgimento e all’eroico e tragico episodio delle Dieci Giornate di Brescia (1849).
Sede di Musei (tra cui il Museo delle Armi “Marzoli”), oggi il castello presenta una stratificazione di straordinario interesse che tocca diverse e poche, e si presta ad un percorso di visita dalle molteplici valenze. Una salita al Castello, piuttosto inedita, può avvenire dal poco noto percorso che conduce alla Strada del Soccorso, a nord della fortezza: è un itinerario che passa attraverso il Giardino Botanico della Montagnola, parco realizzato nel 2008 riqualificando i versanti con la posa di specie in gran parte tratte dai vicini Ronchi. Il Giardino costeggia – in piena città! – un’area di grande pregio: il vigneto Capretti (senz’altro uno dei più estesi vigneti urbani d’Europa), recuperato recentemente, coltivato sui terrazzamenti che si estendono sulle pendici settentrionali del colle, dominati suggestivamente dalle antiche opere di difesa militare. Salendo tra gli elementi periferici della fortezza, si entra in Castello attraverso la Porta del Soccorso, per raggiungere la sommità del complesso corrispondente alla torre Mirabella e al vicino spazio museale.
Si ridiscende poi, guadagnando l’uscita attraverso l’accesso principale, la grande porta in botticino che reca ancora gli stemmi dei podestà veneziani, protetta dai baluardi voluti dalla Serenissima: da qui tutta la città si estende davanti a noi, offrendosi per la continuazione della nostra visita.