Uno dei dipinti più famosi al mondo in una delle chiese più importanti di Milano. Nel tardo ‘400 la Basilica di Santa Maria delle Grazie è uno straordinario e singolare cantiere del Rinascimento italiano: sul finire del secolo vi lavorano, contemporaneamente, due figure della statura di Bramante e di Leonardo, al servizio di Ludovico il Moro. Tra il 1494 e il 1498 Leonardo dipinge la celeberrima Ultima Cena, nel refettorio del convento domenicano di cui fa parte la Basilica; e dal 1492 inizia anche la costruzione dell’imponente tiburio della Basilica, su ideazione di Bramante ma con la “direzione lavori” di diversi altri architetti importanti dell’epoca (come Giovanni Antonio Amadeo).
La particolare architettura della Basilica presenta quindi una “doppia anima”: da un lato un elemento fortemente emergente – il tiburio appunto – dai caratteri rinascimentali declinati secondo il gusto locale, dall’altro le navate e le loro cappelle laterali, realizzate precedentemente, ancora memori dell’allora tradizionale gotico lombardo. La particolarità della visita dell’edificio sacro è felice preludio alla visione di quel capolavoro che è il Cenacolo: custodito nello spazio dell’antico refettorio, celebrato da sempre e da sempre discusso e studiato, si mostra come vero campionario di caratteri unici, ancora osservabili nonostante le complesse – a volte drammatiche – vicende della sua conservazione e dei suoi restauri.